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I libri di fotografia di Martin Parr

Libri Fotografia · Giugno 21, 2020 · Lascia un commento

Martin Parr è uno dei fotografi che dovresti osservare per migliorare la tua tecnica e il tuo approccio alla fotografia. Qui sotto trovi 5 libri che ti consiglio di leggere.

A Fair Day – 1984

Libri di fotografia - Riepilogo articolo

  • A Fair Day – 1984
  • The Last Resort – 1986/1998
  • Small World – 1995
  • Common Sense – 1999
  • The Amalfi Coast – 2014

Il terzo libro di fotografia redatto da Martin Parr ti propone una delle migliori rappresentazioni della fase iniziale della sua carriera, quando il bianco e nero era ancora la forma d’arte più richiesta e maggiormente in grado di catturare l’attenzione dei media.

A Fair Day include 74 immagini che rendono omaggio all’Irlanda agli inizi degli anni ’80; il libro ritrae alla perfezione il transito verso il nuovo millennio di una società ancora immersa nel passato, grazie al contrasto fra ciò che è moderno e innovativo con il fascino delle croci celtiche e numerose altre costruzioni tipiche del luogo. In queste fotografie traspare subito la particolare capacità di Parr di rendere merito ad alcuni dettagli che ostentano incongruenza e irriverenza nei confronti di quello che sembra essere il tema principale di ogni foto.

La metodologia rende gli scatti veraci e soggetti a molteplici interpretazioni; come lui stesso afferma, è sufficiente che tu ti soffermi a guardare ogni foto con lo scopo di leggere in profondità. In tal modo, dovresti individuare nelle immagini molti altri significati importanti rispetto a quanto potresti intuire attraverso una rapida osservazione; secondo Parr, sei proprio tu in qualità di osservatore a decidere quando fermarti e stabilire se il messaggio della foto è sufficiente per accontentare le tue aspettative.

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The Last Resort – 1986/1998

La prima pubblicazione di Parr a colori merita tutta la tua attenzione, in quanto rappresenta in modo autorevole un cambio di stile per il quale il fotografo si è dovutamente preparato per diversi anni.

The Last Resort è stata definita dagli esperti in tanti modi, aprendo nell’ambiente una sorta di disputa; qualcuno ha pensato di essere di fronte alla miglior satira in assoluto, mentre altri sostengono di aver notato solo crudeltà e voyeurismo (eccitazione sessuale di fronte all’erotismo).

Quindi, fin da subito il libro ha fatto parlare di sé abbastanza da meritare la fama, ma le sue foto ostentano molta più sostanza di quanto la critica abbia raccontato.

The Last Resort sfoggia tantissimi colori com’è tipico della fotografia di Martin Parr; gli scatti mostrano i normali atteggiamenti delle persone, capaci di diventare assurdi nel contesto in cui si trovano, trasformando ogni foto in un’ideale interpretazione del disordine creato dall’uomo nell’ambiente in cui vive che, al contrario, è naturalmente perfetto.

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Small World – 1995

Potrebbe sembrarti il naturale seguito di The Last Resort e, in effetti, la satira prosegue con successo nella fotografia a colori di Parr; il soggetto delle immagini è il turismo, identificato ovviamente nei viaggiatori con la loro stravaganza, ineleganza e assoluta inadeguatezza nei confronti dei monumenti artistici e delle meraviglie naturali che si apprestano a visitare.

Il turismo è decisamente una fonte inesauribile che permette al fotografo di mettere in evidenza il contrasto fra una società entropica e la perfezione dell’arte e della natura.

Small World è probabilmente il libro che meglio rappresenta il talento di Parr; sono celebri le foto del Partenone di Atene, dove una folla di turisti dai mille colori posa con l’edificio completamente chiaro sullo sfondo, ma anche l’immagine della Torre di Pisa, tutt’altro che sorretta da alcuni individui posti alla rinfusa innanzi a essa. Merita una menzione anche la foto della Sfinge, costretta a comparire come sfondo ad un berretto tanto semplice quanto di cattivo gusto.

La fotografia di Parr ha tocco di realismo e irriverenza che spiazza anche gli amanti della cultura più fine, incapaci spesso di sorridere per il loro eccezionale rispetto nei confronti di ciò che è arte.

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Common Sense – 1999

Se il turismo è un soggetto da non perdere per un fotografo come Parr, puoi immaginare cosa può produrre il suo talento fotografando il consumismo, quell’aspetto della nostra società che spesso non è solo in contrasto con la natura, ma anche con se stesso, tanto è inutile e pacchiano.

Il colore continua ad avere un ruolo centrale anche in questo libro: Common Sense, a dire il vero, si concentra su ciò che è davvero eccessivo, forte, trascendente e, volendo dare un giudizio più semplice, brutto. I critici, non a caso, parlano di immagini grottesche che in alcuni contesti si possono definire senza vergogna come luride.

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The Amalfi Coast – 2014

Terminiamo la nostra recensione con qualcosa di più attuale, che riassume la visita di Martin Parr alla costiera amalfitana, uno dei luoghi più belli del nostro bellissimo paese.

Il libro è stato pubblicato quando Parr era oramai una professionista affermato e conosciuto in tutto il mondo e riassume in effetti tutti gli aspetti migliori del suo modo di fare fotografia.

The Amalfi Coast sfoggia i colori tipici della riviera, a dire il vero con maggior naturalezza e meno saturazione, ma potrebbe trattarsi di un miglioramento ottenuto grazie alle tecnologie più recenti.

I messaggi principali sono sempre gli stessi, cioè disordine e colore in primo piano, nonché la consueta vena satirica di un fotografo capace di vedere una realtà che la bellezza della natura era riuscita a mascherarci con elegante discrezione.

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